Chi è l’Istruttore di Tiro?

Prima di rispondere a questa domanda – che per certi versi si
rivela un dilemma – è necessario capire di che tipo di Tiro si parla, in quanto
ce ne sono diversi. Li elenchiamo: Tiro Sportivo, Tiro Difensivo e Tiro
Operativo.

Il Tiro Sportivo è effettuato con armi da fuoco corte e
lunghe e consiste essenzialmente in un Tiro al Bersaglio, da posizioni statiche
oppure in movimento. Nel Tiro Sportivo colpire il Bersaglio con costanza e
precisione prevale su tutte le altre considerazioni, in quanto i Bersagli sono
intesi quali oggetti inerti di carta o metallo. E non dovrebbe essere
diversamente!

Il Tiro Difensivo è per definizione la “Difesa personale con
le armi da fuoco” e dunque costituisce la possibilità di usare dette armi da
fuoco efficacemente e, soprattutto, in Sicurezza. Possiamo racchiudere la
liceità del Tiro Difensivo con riferimento all’articolo 52 del Codice Penale,
la Difesa Legittima. Il Tiro Difensivo implica il concetto di Bersaglio Armato,
che sta ad indicare idealmente e crudamente il Bersaglio oggetto del tiro, ma
anche a significare che il tiratore medesimo è un Bersaglio Armato. Il Tiro
Difensivo è quindi improntato ad implementare le Tecniche di Tiro che servono
per colpire il Bersaglio, nonché a stabilire le Tattiche Difensive che servono
per non farsi colpire dal Bersaglio Armato!

Il Tiro Operativo sfrutta molte Tecniche di Tiro e le
Tattiche Difensive del Tiro Difensivo, ma si diversifica da esso in quanto il
suo scopo è l’utilizzo del Tiro per portare a termine un compito operativo e
quindi l’oggetto del Tiro Operativo non è soltanto la Difesa Personale. Per
quanto riguarda il contesto delle Forze dell’Ordine possiamo affermare che il
Tiro Operativo trova giustificazione nell’articolo 53 del Codice Penale, l’Uso
Legittimo delle Armi, mentre i Militari seguono le procedure imposte dalle
Regole d’Ingaggio e dai Trattati Internazionali. Un’altra particolarità del
Tiro Operativo è che esso può essere condotto con armi automatiche (a raffica)
e con calibri e munizioni devastanti, vietate ai civili.

Detto questo, veniamo all’Istruttore di Tiro. Dato che qui
non trattiamo il Tiro Sportivo, parleremo delle altre due figure, fondamentali
per l’apprendimento degli altri due tipi di Tiro.

Iniziamo quindi con il dire che l’Istruttore di Tiro
Operativo è fondamentalmente un appartenente alle Forze dell’Ordine o le Forze
Armate, che sono le uniche Amministrazioni che possono ufficialmente rilasciare
detto titolo, mentre l’Unione Italiana Tiro a Segno rilascia diplomi da
Istruttore Istituzionale, ma di Tiro Operativo non si può parlare. La
differenza consiste nel fatto che l’Istruttore di Tiro Operativo militare o di
Polizia, oltre che ad un Corso meticoloso esegue anche un periodo di
praticantato e successivi richiami di studio ed è comunque immerso nella
propria peculiare attività operativa, cosa che un civile titolare di diploma
UITS non può fare.

Insomma, al di fuori dei contesti militari e di Polizia, il
titolo di Istruttore di Tiro Operativo non ha molto senso. Eppure oggidì molti
“Istruttori” si fregiano di questo titolo ed operano nei campi di tiro di tutta
Italia, nonostante pochissimi di loro possano vantare un background “operativo”
ed un percorso didattico che possa averli messi in grado di insegnare. Lo
stesso fatto che un civile pretenda di insegnare il “Tiro Operativo” aziona un
piccolo campanello d’allarme.

Infatti, i civili che possono insegnare il Tiro Operativo
insegnano più che altro ad appartenenti a FF.OO. e FF.AA.  e sono pochissimi. Alcuni li conosco
personalmente. Essi hanno l’esperienza e la capacità che permette loro di
diffondere nozioni certe e Tecniche e Tattiche efficaci. Trattasi di civili,
certamente, ma i quali hanno un passato operativo anche unico ed eccezionale.

Poi ci sono coloro i quali si improvvisano Istruttori dopo
aver frequentato alcuni Corsi di Tiro, senza avere né il relativo background
operativo necessario, né una buona esperienza nel contesto dell’utilizzo delle
armi da fuoco, né conoscenza approfondita delle potenzialità del
munizionamento, soprattutto nel contesto della balistica terminale. Il problema
si inasprisce quando detti individui millantano un passato operativo e si
spacciano per Operatori di Forze Speciali, reduci ed ex contractors di zone di
guerra o anche agenti segreti.

Questi “Navy SEAL’s de noantri”, quando non sono prontamente
sbugiardati ed esclusi dai campi di tiro (c’è da chiedersi se ciò
effettivamente avviene, oppure se riescono a girovagare da struttura a
struttura), possono fare non poco danno, propinando ai propri fiduciosi ma
sprovveduti allievi Tecniche apprese male o comunque “pappagallate” senza
capirne a fondo l’utilità. Confidando sull’aspetto “tacticool” dei medesimi (i
quali immancabilmente sfoggiano barbe da S.F. americane, equipaggiamenti degni
di essere indossati nelle più cruente battaglie e armi da fuoco allestite con
costosi marchingegni), non soltanto civili ma Operatori della Polizia Locale,
Guardie Giurate e altri si affidano all’astuto millantatore di turno. Un gioco
sporco, fatto di egocentrismo e di denaro che cambia tasche.

L’Istruttore di Tiro Difensivo può sembrare un’attività che
gli altri due Istruttori di Tiro possano tranquillamente permettersi,
semplicemente sfruttando le proprie capacità ed esperienze. In realtà ciò
raramente avviene ed è dipendente dalle qualità individuali del soggetto,
piuttosto che quelle acquisite nello sport o nel lavoro.

Da un canto l’Istruttore di Tiro Sportivo è necessariamente legato
al concetto dell’acquisizione del punteggio sulla sagoma, da cui dipende
l’importanza della graduatoria in gara, nonché dalla preoccupazione di centrare
il Bersaglio a tutti i costi: ciò nella realtà si tradurrebbe nel cattivo uso
del Riparo (come ampiamente osservato negli allenamenti e nelle gare) e nella inosservanza
delle Tattiche Difensive (perché ignorate). In parole povere, lo Sportivo non
considera la sagoma quale Bersaglio Armato e non ha coscienza di se stesso
quale Bersaglio Armato.

D’altra parte l’Istruttore di Tiro Operativo si distingue dal
precedente Istruttore per la propria forma
mentis,
acquisita per esperienza oppure per adempiere alla missione che
l’operatività impone. E’ la forma mentale dell’Istruttore Operativo che rende
possibile l’idea di far fuoco contro un altro essere umano allo scopo di
terminarlo. Un concetto che, per quanto umanamente esecrabile, è assolutamente
necessario quando il compito operativo non ti lascia altra scelta che lo
sparare per fermare l’azione aggressiva o anche per uccidere. Tuttavia, per
addentrarsi appieno nella Didattica del Tiro Difensivo, L’Istruttore di Tiro
Operativo deve liberarsi di diverse abitudini, che sarebbero pregiudiziali
all’azione giuridica della Difesa della persona.

L’Istruttore di Tiro Difensivo deve quindi essere formato
nella Didattica del Tiro Difensivo, in quanto né un Istruttore di Tiro
Sportivo, né un Istruttore di Tiro Operativo possono direttamente immettersi in
una Didattica diversa dalla propria, che richiede parametri e valutazioni
diversi. Che poi le rispettive Didattiche siano ben differenti è lapalissiano.
A questo punto non c’è bisogno di ribadire che una persona formata quale
Istruttore di Tiro Difensivo non può insegnare né il Tiro Sportivo (non ne ha
le capacità), né il Tiro Operativo (non ne ha le conoscenze). A ciascuno il
suo!

Restando chiaro il concetto che in questo sito web non ci
occupiamo di Tiro Sportivo, passiamo a vedere quali sono le qualità basilari che
un Istruttore di Tiro Difensivo/Operativo deve possedere, dato che questi due
tipi di Istruttore svolgono mansioni similari nella Didattica del Tiro, pur
avendo identità e compiti diversi o anche diversissimi. Si tenga presente che
nell’accezione comune dei termini e per consuetudine consolidata presso i
frequentatori dei campi di tiro privati, Tiro Operativo e Tiro Difensivo vorrebbero
significare il medesimo tipo di tiro.

E’ essenziale che l’Istruttore di Tiro Operativo abbia un
background operativo che gli permetta di valutare l’attinenza di Tecniche e
Tattiche da insegnare agli Operatori. Un Istruttore di Tiro Operativo Militare
o di Polizia può meglio insegnare ai propri Operatori piuttosto che alla
controparte, in quanto Tecniche di Tiro e Tattiche Operative sono diverse e
relative ad un contesto oppure all’altro.

E’ preferibile che l’Istruttore di Tiro Difensivo abbia un
background operativo che gli abbia fornito una vasta panoramica del mondo reale
ed un’esperienza tale da potersi confrontare con i diversi Operatori, oltre che
con civili informati. Per quanto riguarda l’Istruttore di Tiro Difensivo che
non abbia un background militare o di Polizia, non è detto che questi non possa
essere o diventare un buon Istruttore, in quanto in questo contesto sono
importantissimi: la predisposizione ad insegnare (che è merce rara), la volontà
e l’impegno impiegati nell’apprendimento del Metodo e la capacità di valutare e
stimolare l’Allievo. Le suddette qualità fanno di un civile privo di esperienze
operative un ottimo Istruttore di Tiro Difensivo, a volte migliore di tanti
Operatori stagionati.

Per ultimo voglio parlarvi di una categoria di Istruttori di
Tiro alquanto insolita: L’Istruttore di Tiro Protettivo. Questo tipo di tiro è
vistosamente esotico, in quanto esso si è sviluppato soprattutto all’estero, in
maggioranza presso Organismi statali. In Italia, dato che la Protezione delle
persone è affidata alle FF.OO. e anche limitatamente alle FF.AA. e
giuridicamente negata ai civili, il Tiro Protettivo ha seguito sviluppi meno
noti ai più. Però, grazie ai numerosi Corsi per Bodyguard di ispirazione
israeliana e statunitense, il Tiro Protettivo ha trovato ampio spazio e
numerosi proseliti. Bisogna dire altresì che la vasta maggioranza degli
Istruttori che offrono questi Corsi non hanno esperienza reale e ciò si denota
dal prodotto finale offerto: Tecniche scoordinate messe insieme con massima
imitazione e minima valutazione.

Alla fine di questa breve carrellata, il dubbio che assale il
lettore è relativo alla scelta giusta di un Istruttore di Tiro e la conseguente
frequentazione di un Corso di Tiro. In tutta onestà, non è una scelta facile.
Soprattutto perché, in questo contesto come anche in tutti i campi dove un
servizio è proposto, ciò che attira il probabile compratore è l’aspetto visivo
offerto in termini di pubblicità, il dolciume per gli occhi, come lo chiamano
gli Americani. Si rischia di imbattersi in una scelta poco felice perché
attratti da una figura sfavillante e agghindatissima, che poi risulta essere
l’unico valore del Corso. E’ come essere invogliati ad andare a vedere un film
perché attratti dalle scene della preview,
per poi scoprire che le uniche parti belle del film le avevi già viste in
anteprima. Un piccolo suggerimento: informarsi sul curriculum dell’Istruttore e
chiedere il parere di persone equilibrate che abbiano frequentato i suoi Corsi.
Per ultimo, informarsi sulla Didattica dei Corsi: se una buona metà del
programma non è basata sulle lezioni in aula e se il Maneggio di Sicurezza non
è approfondito e continuamente reiterato, fate attenzione! Potreste anche
riuscire a sparare meglio, ma potreste essere un pericolo per voi e per gli
altri!