DIDATTICA

Due sono i pilastri della Didattica dell’utilizzo delle armi da fuoco, a qualunque titolo: sia nello sport, sia in Servizio, sia per diletto. Il primo è il Maneggio in Sicurezza, il secondo è il colpire il Bersaglio prefissato.
Il Maneggio di Sicurezza delle armi da fuoco è sacrosanto ed è la prima materia di studio e applicazione nel mio Metodo. Questa è relativa non soltanto al tiro, bensì alla manipolazione, al trasporto, all’esposizione nella struttura di tiro, al porto in fondina per l’arma corta e alla cinghia per l’arma lunga, alla preparazione al tiro (estrazione dell’arma corta e imbracciatura di emergenza con l’arma lunga), al tiro, dopo il tiro e la conservazione dell’arma.
In questo riguardo il Metodo è costituito da una serie di procedure che col tempo sono state canonizzate, sempre alla ricerca di una soluzione migliore e a prova di fesso. Da esso dipende la nostra e l’altrui Sicurezza nell’ambito del maneggio e l’utilizzo delle armi da fuoco.

Il Metodo ha inoltre rivisitato le Quattro Regole auree della Sicurezza Operativa.

  1. Controlla lo stato della tua arma (Chamber Check) e caricala o scaricala in modo sicuro, a secondo dell’occorrenza.
  2. Non puntare la volata dell’arma che maneggi contro parti del tuo corpo, verso l’altrui persona, oppure contro superfici atte a trasmettere un rimbalzo.
  3. Metti il dito sul grilletto soltanto quando stai sparando (non quando devi sparare e stai per sparare) e dopo aver sparato ritorna nel Safe Grip (impugnatura sicura).
  4. Colpisci il tuo Bersaglio e soltanto quello (sii consapevole di chi c’è davanti e di dietro ad esso e ai lati e sopra e sotto di esso, nonché dei lassi di tempo tra un colpo e l’altro).

La Didattica del Metodo ha inoltre creato il Semaforo Tattico, che è l’inquadramento delle azioni del tiratore/Operatore durante l’azione e le fasi precedenti il tiro e durante e dopo il tiro. L’esecuzione di tale comportamento indotto è indispensabile per stabilire lo stato e il posizionamento dell’arma durante il Maneggio Operativo, sia durante il Training, sia nell’attuazione della Difesa o in Servizio.

Il Metodo inoltre evidenzia e categorizza le modalità di manipolazione dell’arma corta e lunga, le Posizioni di Tiro del Tiro Dinamico Operativo® (nuove ed alternative alla Dottrina tradizionale, non per il diletto di essere diversi, ma per una migliore corrispondenza allo stato di stress che la macchina umana deve sopportare), le Posizioni a Contatto di Pronto (dove e come tenere l’arma corta impugnata fuori dalla fondina e l’arma lunga imbracciata, in Sicurezza e per essere pronti alla Reazione a fuoco) e le modalità del Tiro Mirato e Puntato nelle distanze tipiche degli scontri a fuoco. E altro, come si può scoprire materialmente e di persona.

Inoltre, dato che i Corsi vertono soprattutto sulla Difesa della Persona, la Didattica del Metodo insiste sull’aspetto psicologico e lo prioritizza. Il fatto che “Tu sei l’arma e l’arma è soltanto uno strumento” è fatto tener presente all’Allievo durante l’addestramento, sia in aula, sia nella struttura di tiro. La forma mentale è quindi importantissima e deve essere imperante, innata o acquisita che sia, così come la Consapevolezza dell’Ambiente Tattico (Situational Awareness) deve essere acquisita e utilizzata, poiché vale più di qualsiasi arma!

La fine del Corso vedrà l’allievo arricchito di molte nuove nozioni e abilità: avrà imparato a comportarsi secondo i dettami della Sicurezza Operativa e saprà colpire con precisione un Bersaglio alle distanze percentuali del combattimento, mettendolo a fuoco e anche senza neanche guardare la pistola e sparare con l’arma lunga con entrambi gli occhi aperti.

E’ comunque importante non sentirsi arrivati, perché un Corso di breve durata (che tutti noi possiamo permetterci, soprattutto in relazione al tempo) non può decretare nessuno pronto ad affrontare un evento dove la vita umana è in ballo. E’ piuttosto un inizio nel contesto di un continuato Training dell’utilizzo realistico e consapevole delle armi da fuoco.

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